La prima volta che ho visto le scale di Francesco Librizzi sono rimasta a dir poco affascinata. Ho subito
capito quanto la parola scala fosse, in questo caso,
riduttiva e inappropriata.
Sono magiche sculture silenziose, presenze geometriche complesse e garbati ospiti.
Il ferro è il protagonista
strutturale, a volte il legno lo accompagna, i dettagli sono sempre
il punto forte.
Appaiono come macro oggetti nati per
quel luogo ma che potrebbero adattarsi in ogni tipo di casa e di ambiente.
Stanno lì ,educate, al loro posto;
non tolgono la scena a niente ma sanno come farsi notare e lo fanno
nella maniera più raffinata possibile.
Quale maniera più pacata per l'attacco a terra della scala se non utilizzare lo stesso linguaggio formale della pavimentazione ?
"I dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio." - Leonardo da Vinci.
RispondiElimina