29.4.15

QUELLO CHE MI E' VERAMENTE RIMASTO DEL SALONE DEL MOBILE
[guida distratta di una blogger alle prime armi]



Questo post ha tardato un po' prima di uscire...sapevo di aver fatto migliaia di foto, ma ignoravo che non sarei mai più stata in grado di associare molte di esse ad un nome o meglio ad un marchio...Per farla breve ho tante di quelle foto sconclusionate che mi sarei voluta mettere a piangere...Mi sono detta allora: Olivia, cosa ti porti veramente dietro di questi due giorni del Design Week(end)? Il risultato è il moodboard qui sopra. Devo dire che ci sono riuscita nel mio intento di tirare fuori l' essenza, il succo concentrato di quello che ha rappresentato per me quest'anno la Fiera del Mobile di Milano.
Che dite, potrebbe sembrare una cartolina souvenir?
Cominciamo allora a vedere in maniera ravvicinata queste 13 cose che sono entrate a far parte delle memorie  di Una casa non è un iglù

1. La poesia di installazioni inaspettate


Qui ad esempio stavo camminando nella zona di Ventura Lambrate quando mi sono imbattuta in un'emorme  rete di un pescatore che avvolgeva l'intera facciata di un palazzo...era piena di pesciolini plasticosi rimasti impigliati...inutile dire che ne ho staccati un paio e me li sono portati a casa! Ho poi scoperto che era parte dell'esposizione Animal Party che si sviluppava all'interno.


2. Designer e operatori perfettamenti abbinati agli stand









Designer? Operatori? Perfettamente in linea con il mood del prodotto esposto, vuoi per i colori vuoi per lo stile, non so chi fossero questi individui ma so solo che erano azzeccatissimi con la scenografia, e come loro ne ho visti tanti altri che per ovvi motivi non ho potuto fotografare...


3.Vedere il design in ogni dove...anche laddove non c'è



Sì, mi sono entusiasmata di fronte a questa finestra di alluminio abbinata alla bucolica pianta primaverile che le faceva da cornice. E giuro, ci ho messo un po' per capire che non faceva parte dei nuovi trend del 2015. (E' quello che ti può succedere dopo che vedi centinaia di stand e giri per ore ed ore con una reflex al collo)


5. Meet and matter

Tra le esposizioni del fuori salone della zona Tortona, Meet and Matter è sicuramente una di quelle che mi è piaciuta di più. La piattaforma tedesca Tutto bene  ha presentato la selezione di 20 designer i cui oggetti spaziavano dal gioiello alle evanescenti lampade a sospensione , dall'utensile per la cucina alla scrivania in marmo per l'ufficio. Una selezione variegata e davvero molto nordica.






Una bella occasione per vedere e comprare (a prezzi onesti) dell'ottimo design!


5. La stanza segreta di Ethnicraft



Immaginate uno spazio enorme, immaginate milioni di persone, di luci, di colori. Non c'è limite tra uno stand e l'altro, a volte i confini non si distinguono. Immaginate di salire uno scalino per studiare un dettaglio di un mobile (uno come tanti altri) e  di venire richiamati all'attenzione da un angolo che sembra celare qualcosa. Fate due passi, superate il caos della fiera e vi ritrovate in questa stanza. La pace! Lo stand Ethnicraft o meglio, la sua stanza segreta, come mi piace chiamarla, ha rappresentato per me un'oasi di serenità. Mi sono seduta per qualche minuto e mi sono gustata l'ambiente.Uno spazio davvero minimo, ma perfetto a mio avviso. La carta da parati a rettangolini verticali, il colore caldo del legno naturale e quelle mensole-librerie ad un'altezza macro...avevo l'impressione di stare in una dimensione parallela e fuori dalla realtà.















6. Petite Friture



So cosa state pensando, la carta da parati...All'inizio ha infastidito anche me, troppo vistosa, troppo scura, troppe foglie, (perchè poi blu?!)... poi mi ha letteralmente conquistata! Mi è piaciuto tutto di questo stand, ogni cosa  esposta l'ho trovata assolutamente bella. Nonostante lo stile decisamente nordico, Petite friture è un collettivo di designer  francesi (la maggior parte lo sono) con  una piattaforma web veramente ben strutturata, e un fornitissimo negozio on line...sarà sicuramente il mio prossimo folle investimento!

7. L'insostenibile bellezza di via Ventura 3-5-15

A Ventura Lambrate ho dato il meglio di me, me ne sono strafregata del design e mi sono concentrata sull'architettura che mi ha letteralmente ipnotizzata. Come fai a non rimanere incantato davanti a degli spazi del genere? L'intervento di riqualificazione di Via Ventura 3-5-15 da parte di Studio MAP è stato uno dei temi che mi avevano appassionato di più durante il mio percorso universitario...Grazie a questo intervento l'area dell'ex fabbrica Faema è divenuta un distretto del tutto originale: laboratori creativi, spazi coworking, gallerie d'arte e scuole. Ricordo che per il mio secondo laboratorio di progettazione mi ero parecchio ispirata all'edificio in U glass della foto qui sopra...

 


8. La tenerezza dei giovani designer 



Del Salone Satellite quello che mi è rimasto dentro è la tenerezza e la poesia, il filo conduttore della maggior parte del design esposto. Ho trovato deliziosi:
a) la macro sedia che ribalta i ruoli: "Non voglio essere una seduta, da oggi sarò scrivania!";
b) il comodino casetta
c) il portaombrelli anomalo (scusate non ho capito come funziona)
d) la lampada versione appesa o classica piantana.


9. L'acqua di Paola Navone 
(vi garantisco che non è una nuova eau de toilette )


Una trovata geniale, soprattutto perchè questo gadget mi ha davvero salvato la vita...stavo morendo dalla sete quando vedo un simpatico uomo porgermi  questa bottiglietta d'acqua all'uscita dello stand dedicato alla nuova linea di carte da parati di Paola Navone. Le carte da parati le ho trovate interessanti, ma l'acqua vitale!!



  

10.I mille volti di un tronco







Se lo scorso anno il tronco aveva fatto la sua comparsa nel salone, quest'anno ha preso il sopravvento! Tronchi in ogni punto e in ogni dove, davanti ai divani, accanto alle poltrone, nei bagni e in veste natural o radical chic! Guardate un po' come li hanno conciati...

1, 2, 34






10. La faticosa meta dello stand Vitra




Non so perchè ma quest'anno il mio cammino del Salone del mobile è stato motivato dalla voglia di vedere lo stand Vitra. In ogni padiglione che ho visitato, ho cercato la mappa generale per vedere quali fossero gli espositori, ma non sono mai riuscita a trovare Vitra, proseguendo la mostra con non poca frustrazione...ero curiosissima di conoscere le nuove tendenze di questa storica azienda svizzera. E poi a dirla tutta, volevo ad ogni costo, la borsa di tela che tutti, ma proprio tutti i visitatori vantavano sotto braccio.  Per un caso fortuito, quando avevo ormai perso le speranze, me lo trovo davanti! Felicissima di avercela fatta con le mie proprie forze, sono andata subito a richiedere l'ambitissima borsa. Indovinate? Erano finite! Ero arrivata tardi! A quel punto l'unica cosa che rimaneva da fare era guardarmi intorno...e toccare con mano le sedie, icone cult del design!




12. L'avveniristico sensore del verde menta come colore dell'anno

Animal Party

Il verde menta è sicuramente il trend dell'anno e lo testimonia il fatto che praticamente ogni espositore ha presentato almeno un oggetto di questo colore. Non sto qui a ribadire il mio particolare amore per questo colore ( ho gia dedicato un post dove mi dilungo abbastanza su questa tematica), ma ho trovato davvero simpatico il fatto che forse, allora, il mio fiuto da designer non si sbagliava !

1234, 5(?)





13. L'impossibilità di scattare la foto perfetta



Non credo ci sia molto da aggiungere, la foto parla da sola...diciamo che questo è l'inconveniente di scattare foto durante una fiera così popolosa, con la pretesa assurda di voler tornare a casa con un ricco e fruttuoso servizio fotografico...la maggior parte delle foto (almeno le mie) sono mosse, ci sono presenze ovunque, i colori non sono come nella realtà...e allora ti chiedi? Ma la prossima volta riuscirò a fare foto decenti? Sarò in grado di dare un nome all'oggetto fotografato? Riuscirò a seguire un percorso senza giare per km senza una meta precisa?
Non so dare una risposta a queste domande, ma quello che sicuramente posso dire è che, comunque vada, la settimana milanese del design vale la pena di essere vissuta! E non importa se non sarai riuscito a vedere tutto quello che c'era da vedere, se non ce l'hai fatta ad ottenere la tanto desiderata borsetta di tela, se ti sei completamente perso degli interi padiglioni...l'importante è aver fatto parte (in un modo o nell'altro) di tanta bellezza.


2 commenti:

  1. Bellissimo post........fantastoco il numero 3.Vedere il design in ogni dove...anche laddove non c'è...<3

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